Il primo dispositivo smart speaker di Apple, ovvero l’HomePod (quello grande), è fuori produzione, un insuccesso commerciale della grande mela che ora concentrerà tutti i suoi sforzi nell’HomePod mini.
Un fallimento predetto già da molti di un prodotto qualitativamente eccezionale. Sì perché l’HomePod della Apple è, anzi era, il miglior speaker vocale qualitativamente esistente e anche il più costoso del mercato nella guerra contro Google ed Amazon.
L’HomePod aveva all’unanimità la miglior qualità audio, la sua intelligenza captava la planimetria della casa proiettando al meglio la musica. Ma quindi la qualità passa in secondo piano e non importa a nessuno?
Musica per tutti
Già, perché se è vero che la musica di Ariana Grande, U2 e Beyonce viene prodotta in studi con budget milionari, la maggior parte di noi ascolta la stessa musica con cuffie che costano 10 euro. Quindi perché ascoltare la musica da un HomePod quando posso farlo da un Amazon Echo per molto meno ed avendo tutto sommato un prodotto di qualità.
Ora i dispositivi di Google presentano anche degli smart display per un prezzo che è un terzo di quello dell’HomePod. Inoltre Apple non presenta praticamente skill di terze parti che sono invece ciò per cui Alexa si distingue dagli altri ecosistemi.
Non sappiamo se Apple con la forza che ha, deciderà di riaprire un mercato che colpisca quella fascia di prezzo, magari sfruttando il suo sotto marchio Beats. Oppure lascerà il mercato di chi vuole spendere 500 euro per degli altoparlanti alla Sonos?
Quello che sappiamo è che ora si trova a gareggiare solo con l’HomePod mini contro i sempre più agguerriti Amazon Echo e Google Nest.